PROCIV E RIFORME, GENOVA E GLI ANGELI DEL FANGO. GABRIELLI RISPONDE AI VOLONTARI

 {fonte #ilgiornaledellaprotezionecivile}

"Se oggi nel nostro sistema non ci fosse un radicato volontariato organizzato di protezione civile andremmo veramente poco lontano" ha detto ieri Franco Gabrielli, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, intervenuto al REAS, Salone dell'Emergenza della Fiera di Montichiari (BS), in occasione del workshop "Riforme istituzionali: approfondimenti e novità in materia di Protezione Civile".

Al convegno erano presenti tra i tanti anche l'assessore della Protezione Civile della Lombardia, Simona Bordonali, e del Veneto, Daniele Stival. Durante l'incontro istituzionale i vari ospiti si sono confrontati sul futuro della Protezione Civile con l'entrata in vigore del decreto Delrio inerente la riforma delle Province e su altri cambiamenti istituzionali in vista nel futuro più prossimo. Al Prefetto Gabrielli sono state rivolte alcune domande - che riportiamo di seguito - inerenti le principali preoccupazioni dei volontari legate sia alle riforme sia a temi caldi come l'alluvione a Genova e il volontariato.

Perchè capita - come è successo con la recentissima alluvione a Genova - che le istituzioni chiedano, in caso di emergenze sul territorio, l'intervento dei cittadini e non dei volontari di protezione civile?

"Quando sento parlare degli Angeli del fango ho una sorta di 'psoriasi'. Dobbiamo essere molto cauti, non vorremmo che la nostra 'psoriasi' - che nasce proprio dal fatto della comprensione della complessità del fare il volontario - sia vissuta come un ostracismo 'ah rifiutano la generosità' e quant'altro. Quello che noi sosteniamo è tanto più vero sulla base della recentissima notizia di una ragazza di 27 anni in gravi condizioni per un arresto cardiaco subito mentre spalava fango a Genova. Stava facendo volontariato improvvisato,noi incrociamo le dita e tifiamo per questa ragazza perchè riesca a superare questa vicenda, maquesto evidentemente ripropone il fatto purtroppo che i volontari non si improvvisano".

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